Perugia
I materiali provenienti dalle necropoli poste nelle immediate vicinanze della città forniscono elementi significativi per ipotizzare un certo sviluppo economico, a partire dal VI sec. a.C. Il grande sarcofago con scena di corteo, di provenienza chiusina, costituisce in tal senso una prova tangibile di scambio commerciale con le aree etrusche limitrofe. La possente cinta muraria, lunga circa tre chilometri, resta comunque il più prestigioso monumento etrusco della città. L’opera, databile al III sec. a.C., è costituita da grandi blocchi di travertino disposti in filari. Lungo il percorso settentrionale si apre la famosa Porta, detta Arco di Augusto, affiancata da due possenti torrioni. Mura, porte, edificiL’impianto urbano della città etrusca è intuibile dalla sua cinta muraria, tre chilometri di travertino che si snoda, adattandosi al tormentato andamento del colle. Filari di blocchi squadrati, assemblati a secco, compongono il caratteristico tessuto di pietra rugosa, ben visibile per lunghi tratti. Tombe e necropoliLe porte cittadine si aprono su un orizzonte di colline disposte a cerchio. Sentieri naturali o tracciati dall’uomo agevolano i contatti tra Perugia e gli altri centri etruschi, fino alle terre degli Umbri. Lungo questi itinerari si adagiano le necropoli. Autentica perla dell’architettura funeraria è il monumento che custodisce i sette membri della famiglia Velimna, l’Ipogeo dei Volumni. Un edificio interrato, che ripropone gli spazi di una casa di rango. La tomba fa parte di una vasta necropoli, recentemente attrezzata per la visita, detta del Palazzone. Arco etruscoMonumento ed icona di Perugia, l’arco Etrusco o di Augusto è l’unica, tra le sei porte cittadine, a non aver subito forti modifiche. Un’elegante loggia rinascimentale sul torrione sinistro e una fontana seicentesca collocata in basso, sono gli unici interventi successivi. La Porta MarziaLa porta, di cui rimane la parte superiore, è inserita nel bastione della Rocca Paolina, ma ricomposta e spostata di qualche metro da Antonio da Sangallo nel XVI secolo. L’arco, a semplice giro di conci, limitati da una modanatura esterna è fiancheggiato da due teste, forse di divinità protettrici della città. Sopra una specie di loggia, chiusa in basso da transenne e sostenuta da pilastri scanalati con capitelli, sono inseriti i busti scolpiti di tre personaggi e alle estremità due teste di cavallo. Due iscrizioni romane AUGUSTA PERUSIA e COLONIA VIBIA AUGUSTA ricordano i benefici ricevuti da Augusto e lo ius coloniae concesso da Treboniano Gallo. |
Gli scavi sotto la cattedraleLe indagini hanno messo in luce i resti dell’antica città e del polo pubblico: un ampio terrazzamento sostenuto da monumentali sostruzioni in opera quadrata di travertino, che avevano la duplice funzione di contenimento dell’antica acropoli cittadina, oltre a costituire uno degli elementi portanti di un edificio di culto, all’interno del quale si colloca l’area sacra, con i resti della fondazione di un edificio templare, di cui sono attestate varie fasi (VI –V sec. a.C.). l limite settentrionale della terrazza, conservato per una lunghezza di circa 40 metri e per un alzato di circa 15 metri, è costruito con blocchi di travertino disposti a secco in filari regolari. Ai piedi della terrazza corre un lungo tratto di strada basolata pertinente al rifacimento augusteo della città dopo il bellum perusinum ed accanto è ubicata una ricca domus. |
Mosaico romano di S. ElisabettaIl mosaico di Orfeo e le fiere, in via Pascoli, all’interno della Facoltà di Chimica dell’Università degli Studi di Perugia è uno dei più importanti monumenti romani di Perugia. La denominazione è dovuta alla chiesetta contigua, esistente al momento della scoperta. |
Lo scavo sotto la chiesa di San BevignateLe indagini condotte nel 2007-2008 all’interno della Chiesa di S.Bevignate dal Comune di Perugia, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici dell’Umbria hanno messo in luce alcune strutture di epoca romana pertinenti ad un laboratorio artigianale destinato alla lavorazione di tessuti (fullonica), impiantatosi sopra una domus della metà del I secolo a. C. |