Nocera

nocera_sostruzioni

L’importanza del municipio è attestata dal diverticolo della Flaminia, che piega proprio a Nocera, per dirigersi ad Ancona.
La posizione strategica del luogo, sulla strada che collegava Roma a Ravenna, ne fece un importante insediamento longobardo, bene documentato dal ricco materiale restituito dalle necropoli.
All’interno di questo territorio sono state rinvenute tracce che testimoniano la presenza dell’uomo fin dall’era preistorica. A partire dalla fine dell’VIII sec. a. C. si intensificano le testimonianze relative ad abitati, necropoli e luoghi di culto, permettendo di ricostruire il modo in cui i Nucerini Camellani et Favonienses ricordati da Plinio il Vecchio, insieme agli altri popoli dell’Umbria antica, organizzarono il loro territorio. Vaste necropoli, pertinenti ad insediamenti di altura fortificati, hanno restituito una grande quantità di materiali.

I luoghi di culto, la cui presenza ci viene testimoniata dal rinvenimento di depositi di materiale votivo, costituivano per le antiche popolazioni italiche un fondamentale punto di aggregazione, non solo religiosa, ma anche politica ed economica.
Alla fine del IV sec. a.C. inizia l’avanzata di Roma, ma il territorio nocerino mantiene i propri modelli insediativi. Un processo diverso si avvia probabilmente dopo l’apertura della Via Flaminia, di cui restano importanti testimonianze, come il ponte cosiddetto marmoreo, o la lunga sostruzione in opera quadrata in loc. Le Spugne.
Il territorio, in virtù della sua posizione strategica, fu occupato dai Longobardi nel 571. Una ricchissima necropoli, scavata alla fine dell’Ottocento, ha restituito materiali tipici della cultura longobarda, oggi conservati al Museo dell’Alto Medioevo, a Roma.